PAOLO MANZINI

FOTOGRAFO PROFESSIONISTA ROMANO
CLASSE ‘64.

DIRIGE UNO STUDIO FOTOGRAFICO A ROMA DOVE SI OCCUPA DI MODA E ADVERTISING.
HA LAVORATO PER MOLTI BRAND E TESTATE EDITORIALI.

WWW.PAOLOMANZINI.NET

intervista con l’autore:

Quando e come hai iniziato?

Nel 1984 stavo registrando un mio 45 giri mi mandarono un fotografo professionista per la copertina del disco.
La fotografia l’ho scoperta cosi

Come credi sia cambiata la fotografia in questi ultimi anni?

Non lo so quanto effettivamente sia cambiata la fotografia o siano invece radicalmente cambiati i committenti che la richiedono.
Forse perché l’offerta fotografica è cosi gigantesca che non è piu’ un punto forte di interesse.

Oggi si fotografa molto e si comunica più per immagini che attraverso le parole. Cosa pensi di questo trend?

Oggi si comunica di piu’ o si racconta di piu’? oggi attraverso i social posso raccontare cosa ho mangiato per colazione, è davvero interessante? No! allora si fotografa pensando di qualificare la comunicazione

Quanto conta la qualità di un servizio fotografico nel veicolare un messaggio pubblicitario?

Per me ancora molto … è un punto fermo per me, il problema è che alla società di oggi è difficile veicolare un messaggio preciso

perché non sia ha piu’ la percezione della qualità

Quando hai iniziato a fotografare e quando hai capito che la fotografia era importante per te?

Mi dispiace dirlo ma ho un approccio molto freddo con la fotografia perché non lo ritengo un fine ma un mezzo Quello che trovo importante è il contenuto della comunicazione.

E’ stato chi vedeva le mie foto che pian piano mi ha fatto capire che la fotografia poteva essere importante. Ricordo ancora quando mi chiamarono per la mia prima copertina e quando andai in edicola a comprare il magazine.

C’è un genere fotografico con il quale non ti sei mai cimentato ma che trovi interessante?

Si la Macro; di natura. Ogni volta che incontro Massimiliano Saccone lo invidio professionalmente.

È evidente, osservando i suoi lavori, una netta predominanza di soggetti femminili. Perché?

Non c’è un motivo ne una scelta. Il mondo della moda è in percentuale piu al femminile che al maschile.
Lo si nota dalle sfilate . Trovo molto stimolante quando mi capita di fotografare un modello.

Qual’è la parte più divertente del tuo mestiere?

Divertente preso alla lettera… mi fa sorridere chi monta in cattedra anche se inesperto…. Una volta un noto fotografo da social mi suggerì di usare uno ”schema Renoir” .. ecco ancora ridiamo

Cosa rappresenta per te la fotografia in termini emotivi?

Davvero non lo so . posso dire che ancora mi stupisco di essere riuscito ad ottenere un risultato
Soprattutto quando parto insicuro, ecco questo ancora mi emoziona

Molti considerano il mondo della fashion photography un ambiente ostile e poco vivibile. Sei d’accordo con questa linea di pensiero?

No. E’ un luogo comune. Come quel- lo che le modelle siano facili ragazze. Conosco modelle con due lauree
C’è competizione come dappertutto. An- che io lo sono. Non lo nascondo.

Qual’è la cosa che trovi più difficile fotografando e quella che invece ti gratifica di più?

Ecco si è un mio limite… trovo assai diffi- cile scattare quello che non mi piace. E’ un grave difetto. Un bravo chef deve saper cucinare anche quello che non manger- ebbe

Mi gratifica tanto quando un committente mi da quasi carta bianca

Al giorno d’oggi la fotografia è un mezzo che si è esteso praticamente a tutti. Questa mercificazione la trovi deleteria per la professione del fotografo oppure credi che la fotografia debba essere un mezzo alla portata di tutti?

Il fatto è che la fotografia fa uno strano effetto sulla gente. Pensa a quanta gente suona la chitarra forse saranno di più; quanta gente sa cucinare, ma pochi si spacciano per musicisti o chef.

Invece saper fotografare non fa di te un fotografo, invece sono tutti fotografi, tutti addirittura insegnano, si fanno chiamare maestri. A me se lo dicono mi imbarazza un po’….